VELOCITÀ DI ERITROSEDIMENTAZIONE

Il parametro della VES, ovvero la velocità di eritrosedimentazione, esprime la tendenza dei globuli rossi del sangue a depositarsi sul fondo di un qualunque recipiente in cui venga posta una certa quantità di sangue reso incoagulabile. Tale processo, in condizioni normali, avviene lentamente, ma in molte condizioni morbose esso risulta accelerato, in molti casi proporzionalmente alla gravità della malattia.

Valutazione della VES

La misurazione della VES, costituisce un importante metodo di indagine diagnostica, non di per sé compreso dall’esame emocromocitometrico, ma opportunamente richiesto. Tale valutazione viene attuata riempiendo di sangue, reso incoagulabile con l’aggiunta di citrato di sodio, una apposita provetta graduata e leggendo successivamente dopo 1 ora e dopo 2 ore di quanto si sia abbassato il limite che separa il solo plasma, che resta in alto della colonna costituita dai globuli che si vanno portando verso il basso. L’andamento globale del fenomeno viene espresso mediante un particolare indice (indice di Katz) ottenuto sommando il valore letto la prima ora alla metà del valore letto la seconda ora e dividendo quindi il risultato per due.

La velocità di eritrosedimentazione è condizionata essenzialmente dalle caratteristiche del plasma (in particolare della sua composizione proteica) e dalle caratteristiche dei globuli rossi (forma, numero, tendenza ad aggregarsi, etc…).

Un aumento della VES si osserva in molte malattie, anche di natura notevolmente diversa (infezioni, tumori, eventi infiammatori, etc…). Vengono considerati normali valori compresi tra 4 e 10 per l’uomo, tra 4 e 15 per la donna.

Dunque, la VES è un test tradizionale: in laboratorio, la VES misura la velocità di sedimentazione degli eritrociti nel plasma in cui sono sospesi, o meglio misura la distanza percorsa da un eritrocita in una provetta verticale in un determinato intervallo di tempo. Il principio dietro questo processo è l’aumento di cariche negative che le varie proteine infiammatorie (fibrinogeno, α, β e γ-globuline) esercitano sugli eritrociti. Queste promuovono la separazione delle cellule e quindi una più rapida caduta.