SUTURATRICI MECCANICHE

Le suturatrici meccaniche sono device impiegati per il confezionamento di suture automatiche che si sono sviluppati nell’ambito della chirurgia mininvasiva. Oggi la sutura meccanica ha quasi completamente sostituito la sutura manual: il 99,5% delle anastomosi, oggigiorno, è fatta con suturatrici meccaniche. Le suturatrici meccaniche di ultima generazione sono inoltre monouso e durante l’intervento possono essere ricaricate fino a 10 volte.

Come viene realizzata una sutura?

La sutura viene realizzata attraverso l’apposizione di una o più file di punti metallici, i quali hanno una forma a U e che si richiudono, azionando la suturatrice, a formare una B. Le suturatrici sono quindi in grado di serrare i tessuti ripiegandosi su sé stesse, attraverso un’incudine presente sul lato opposto dello strumento. La forma a B del punto consente di serrare i tessuti mantenendone comunque un’adeguata vascolarizzazione. Gran parte delle suturatrici al giorno d’oggi hanno un meccanismo d’azione che prevede la presenza di più file di punti associate a una lama tagliente che, al momento dell’azionamento della suturatrice, permettono di realizzare contemporaneamente sintesi e sezione del tessuto. Generalmente si osservano due o tre file di punti della stessa altezza, anche se bisogna sottolineare come avanzamenti tecnologici abbiano permesso file di punti di diverso spessore o altezza.

L’altezza dei punti metallici e la distanza, così come lo spessore, tra loro è spesso indicata attraverso diversi colori che differenziano le varie cariche della suturatrice: il colore verde è utilizzato per indicare tessuti dallo spessore piuttosto elevato come il retto ed un’altezza pari a 2,00 mm (a punto chiuso), o il colore bianco è usato per un tessuto di tipo vascolare con un’altezza di 1,00 mm.

Per una migliore comprensione si suggerisce la visione di questo video!

Come sono i punti metallici?

I punti metallici sono realizzati in titanio o in nitinol, ovvero materiali biocompatibili inerti alla risonanza magnetica e alla tomografia assiale. L’altezza del punto deve essere adeguata allo spessore dei tessuti cosicché si possa ottenere un’adeguata chiusura delle agraphes ed evitando in tal modo le deiscenze. L’utilizzo di una carica sbagliata infatti, può comportare temibili complicanze. L’eccessiva altezza di un punto rispetto allo spessore dei tessuti anastomizzati può causare la formazione di una fistole, di sanguinamenti e/o deiscenze. Allo stesso tempo punti troppo sottili e serrati tra loro possono determinare una condizione di ischemia tissutale.

Classificazione delle suturatrici

Le suturatrici meccaniche sono identificate in base alla configurazione della linea di sutura effettuata e suddivise quindi in:

  • suturatrici lineari;
  • suturatrici circolari.

Possiamo classificarle inoltre per la presenza o meno di una lama che consente la sezione simultanea di tessuto tra le linee di sutura.

Suturatrice TA -Thoracic abdominal instrument

La suturatrice TA è utilizzata per resezioni del basso retto. Il principale utilizzo di questa suturatrice è la chiusura di organi cavi quali ad esempio lo stomaco, ma vengono utilizzate anche per la sutura dei bronchi e dei grossi vasi.

Si tratta di suturatrici occludenti, adatte quindi solo alla chiusura. Infatti, non posseggono la lama e non sono in grado di sezionare i tessuti.

Suturatrice lineare o transecante GIA – Gastro-Intestinal anastomosis

Si tratta di una suturatrice in grado di cucire in verticale. Quelle utilizzate per la laparoscopia sono monouso e ricaricabili fino a dieci volte.

Questo tipo di suturatrici sono dotate di una doppia sutura costituita da tre file di punti con al centro integrata una lama che permette la sezione e la chiusura simultanea dei tessuti. Vengono quindi utilizzate in tutte le situazioni in cui sia indicata la chiusura e la sezione di organi cavi e per il confezionamento di anastomosi in senso latero-laterale. In base all’altezza del punto esistono come già detto, dei colori diversi delle suturatrici per individuare subito quella che si sta utilizzando.

Come fare la sutura?

La suturatrice lineare è utile per un’anastomosi latero-laterale. Ma come fare?

Il medico chirurgo deve considerare le estremità da anastomizzare ed effettuare così un foro detto “breccia di servizio” su ciascun moncone. Si fa passare quindi la suturatrice nell’organo cavo attraverso questi due fori e si spara: si taglia, creando una comunicazione tra le due anse, e si cuce, si chiudono le pareti dell’organo in modo che le due anse comunichino tra loro ma non con l’esterno. In ultima fase il chirurgo dovrà richiudere le brecce di servizio che erano servite per inserire la suturatrice.

Suturatrice circolare – End to end anastomosis (EEA)

La suturatrice EEA è usata per cucire in modo circolare. Queste suturatrici consentono di applicare una doppia fila di punti circolari concentrici e posseggono una lama che è in grado di sezionare internamente all’anello creatosi. Vengono utilizzate per la realizzazione di anastomosi termino-terminali e termino-laterali del tratto gastrointestinale, in particolare per retto ed esofago.

Questi device sono composti da un’asta retta o curva che presenta a un’estremità la lama posta all’interno di due file concentriche di punti e al lato opposto il meccanismo d’azionamento. Al centro della lama è presente un perno che viene collegato a una testina. Le anastomosi tra visceri cavi vengono realizzate grazie all’introduzione della testina in un moncone e del caricatore nell’altro moncone. Una volta collegato il perno alla testina, l’azionamento della suturatrice permette la realizzazione dell’anastomosi attraverso la chiusura del duplice strato di punti e la sezione da parte della lama internamente. Si viene così a creare un’anastomosi in senso termino-terminale.

Come fare la sutura?

La suturatrice circolare è utile per l’anastomosi termino-terminale. Come fare?

Le suturatrici circolari sono dotate di una testina sul davanti che può essere allontanata dal resto dello strumento facendo girare una manopola posta posteriormente. Si va a posizionare l’intero strumento in un primo moncone dell’intestino e pian piano si ruota la manopola in modo che la testina si allontani progressivamente dallo strumento, restando legata ad esso tramite un perno.

La testina, allontanandosi dallo strumento, viene quindi introdotta nel secondo moncone. Su quest’ultimo è creata una sutura a borsa di tabacco. Tramite questa sutura si riesce, girando nuovamente la manopola, ad avvicinare il secondo il moncone al primo su cui, anche in quest’ultimo, il medico-chirurgo avrà esercitato la stessa sutura. Quando i due monconi combaciano, il chirurgo attiva la suturatrice meccanica che spara: taglia e cuce l’intestino.

Per una migliore comprensione si consiglia la visione di video che potrete trovare su YouTube!