TIROIDE

La tiroide è una ghiandola costituita da due lobi posti nella parte anterolaterale della trachea, connessi da un istmo, subito al di sotto della cartilagine cricoidea. Talora un lobo piramidale origina dall’istmo, estendendosi superiormente sulla linea mediana.

Microscopicamente la tiroide è costituita da follicoli, composti da uno strato di cellule polarizzate (tireociti), che aggettano nel lume del follicolo; questo è interamente riempito di colloide, una sostanza liquida, omogenea e viscosa, che contiene elevate quantità di tireoglobulina, proteina indispensabile alla sintesi delle iodotironine. Nel contesto dell’intero parenchima ghiandolare si trovano, sparse, cellule di derivazione della cresta neurale, o cellule C; tuttavia, esse sono presenti in densità maggiore in corrispondenza della giunzione fra il terzo superiore e i due terzi inferiori della tiroide.

Le cellule C, chiamate anche parafollicolari o midollari, producono un ormone, la calcitonina, che, in determinate circostanze parafisiologiche o patologiche, determina una riduzione dei livelli ematici di calcio.

Ormoni tiroidei

I tireociti producono due ormoni, la triiodotironina (T3) e la tetraiodotironina o tiroxina (T4), che chimicamente sono tironine iodinate contenenti un anello fenolico e da 1 a 4 atomi di iodio.

La biosintesi degli ormoni tiroidei richiede la presenza fondamentale di iodio, residui di tirosina (presenti sulla tireoglobulina) e tireoperossidasi, e consta di quattro tappe:

  1. trasporto attivo dello ioduro sulla membrana basale del tireocita;
  2. ossidazione dello ioduro;
  3. legame covalente con i residui tirosinici (organificazione) con produzione di monoiodotirosina (MIT) e diiodotirosina (DIT);
  4. accoppiamento delle iodotirosine e conseguente formazione di T3 e T4.

Ciascuna di queste tappe biosintetiche, come anche la secrezione, sono stimolate dall’ormone tireostimolante (TSH).

Il fabbisogno giornaliero di iodio necessario a produrre 100 µg/die di T4 è di 100-150 µg/die.

La maggior parte delle riserve disponibili deriva dalla riutilizzazione dell’oligoelemento secondaria a processi di deiodazione. Lo iodio, in seguito all’ingresso nella tiroide, viene trasportato alla membrana apicale delle cellule follicolari dove l’enzima tireoperossidasi (TPO) ne media l’ossidazione.

Per immettere gli ormoni tiroidei in circolo, la tireoglobulina deve essere ricaptata dal tireocita per subire un’idrolisi enzimatica, in seguito alla quale la T3 e la T4 diffondono nel liquido extracellulare e, poi, nel torrente vascolare.

Circa l’80% della T4 è metabolizzato attraverso deiodazione, attraverso il quale avremo:

  • il 40% è convertito in T3;
  • il restante 40% in T3 inverso (reverse T3).

La gran parte della T3 ottenuta mediante deiodazione si forma in sedi extratiroidee (80%), soprattutto nel fegato e nel rene.

La T3 viene inattivata mediante un processo di deiodazione con formazione di T2, priva di attività biologica.

Il processo di deiodazione è catalizzato dalla 5’-deiodasi, di cui l’isoforma maggiormente rappresentata nel fegato, nel rene e nella tiroide è la deiodasi I.

Regolazione degli ormoni tiroidei

La regolazione della secrezione degli ormoni tiroidei è un esempio di feedback endocrino dell’asse ipotalamo-ipofisi-ghiandola bersaglio. La sintesi e il rilascio di T4 e T3 dipendono strettamente dalla secrezione della tireotropina ipofisaria, TSH, che varia in modo sensibile e lineare a seguito delle modifiche di T4 e T3 sierici. Questa variazione inversamente proporzionale fra il TSH e la T4 esprime la retroregolazione, o feedback negativo, su cui si fonda il funzionamento dell’asse endocrino.

La secrezione di TSH, e quindi degli ormoni tiroidei, è stimolata dal fattore di rilascio della tireotropina, TRH, prodotto in sede ipotalamica e inibito dall’eccesso di T3, T4 e TSH.

Il TSH è una glicoproteina prodotta nell’adenoipofisi che stimola la sintesi e il rilascio di ormoni tiroidei. La secrezione di TSH avviene con fluttuazioni spontanee ad andamento periodico di 1-2 ore (ritmo pulsatile) e un picco mattutino precedente il risveglio (ritmo circadiano). I valori normali di riferimento del TSH sono compresi fra 0,4-4 mU/L; la sua emivita è di 30 minuti.

A cosa servono gli ormoni tiroidei?

Le azioni degli ormoni tiroidei sono particolarmente importanti ai fini del corretto svolgimento di numerose attività fisiologiche, quali: sviluppo fetale, consumo di ossigeno, termogenesi, controllo del centro del respiro, turnover scheletrico, metabolismo dei substrati energetici e del sistema pilifero.

Dosaggio di TSH, fT4 e fT3

Le concentrazioni sieriche del TSH variano sensibilmente in risposta a piccole modifiche dei livelli ematici di T3 e T4. L’elevata sensibilità e specificità dei dosaggi dei TSH sierico, infatti, ne giustificano l’utilizzo nella pratica clinica come test di screening delle alterazioni tiroidee.

Oltre al TSH, i cui valori di riferimento sappiamo essere compresi tra 0,4-4 mU/L, bisogna ricordare anche gli intervalli di riferimento per fT3 e fT4, i quali vengono ad essere rispettivamente 2,5-4,5 ng/L e 0,8-1,8 ng/L.

Sebbene siano disponibili dosaggi per T3 e T4 totali, è opportuno determinare le frazioni libere (fT3 e fT4), che non risentono delle condizioni fisiologiche e patologiche associate a variazioni del legame fra ormoni totali e TBG. In alcune circostanze, la determinazione del TSH singolarmente può essere fuorviante, e il suo utilizzo quale test di screening è controindicato.